Seconda edizione per il bando Economia circolare, con una quota di 2,6 milioni il bando supporta le imprese che investono per razionalizzare l'uso delle materie prime e valorizzare i sottoprodotti in ottica ‘end-of-waste’, compresa la loro re-immissione nella catena del valore, grazie a un'incentivazione che copre fino all’80% dell’investimento effettuato dalle micro, piccole e medie imprese (che sale al 90% per quelle dell’entroterra), in parte a fondo perduto e in parte a finanziamento.
Ma che cosa significa economia circolare? Significa chiudere i cicli, ovvero ridurre i rifiuti e fare in modo che ciò che è considerato scarto possa ritornare in circolo e diventare risorsa per qualcun altro così da ridurre gli sprechi.
Le aziende possono adottare una strategia per diventare "più circolari" anche in previsione dei nuovi requisiti europei che diventeranno sempre più stringenti adottando la Life Cycle Analysis - LCA, una metodologia che analizza l'impatto di un prodotto durante tutto il suo ciclo di vita, ovvero anche come il cliente utilizzerà il prodotto, come lo smaltirà e quanto sarà possibile manutenerlo o recuperarlo.
Gli obblighi che entreranno in vigore per le grandi aziende in futuro avranno anche ricadute sulle aziende micro e piccole del loro indotto. A tendere, chi non sarà sostenibile rischierà di uscire dal mercato. Il bando, con lungimiranza, finanzia proprio interventi in questa direzione.
Possono presentare domanda di contributo le micro piccole e medie imprese con sede in Liguria
Sono realizzabili numerosi interventi che potranno incidere in modo positivo sulle attività delle imprese e in favore di una maggiore razionalizzazione delle materie prime? Ecco qualche esempio pratico:
- sostituzione di macchinari con attrezzature più efficienti sia dal punto di vista delle materie prime sia delle risorse energetiche e idriche
- sostituzione dei materiali di produzione con materie prime rinnovabili, riciclate, biodegradabili
- riduzione degli imballaggi o il prolungamento della vita utile degli imballaggi
- cernita di prodotti usati o di componenti disassemblate
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ecodesign: spesso si pensa all’economia circolare come gestione rifiuti cioè cosa fare dei rifiuti una volta che diventano tali per fare in modo che non ci siano sprechi. In realtà la fase di design influisce fino all’80% nella riduzione degli impatti e nella circolarità di un prodotto.
La fase di progettazione è importantissima:- quali materiali utilizzare per promuovere al meglio la circolarità dei prodotti
- quali imballaggi progettare per permettere un maggiore riuso e riciclo degli stessi, poiché il packaging è spesso la parte principale del rifiuto di un prodotto
- come migliorare i processi di realizzazione di un prodotto già in fase di progettazione, così da utilizzare in modo efficiente le risorse primarie di acqua ed energia e le materie prime
- dematerializzazione dei processi produttivi attraverso software e tecnologie più efficienti
- creazione di nuove linee produttive da scarti di prodotto
- collaborazioni tra aziende in un'ottica di filiera (la cosiddetta simbiosi industriale)
Sono ammissibili anche attività immateriali quali:
- l'analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA)
- le etichette green
- i costi di certificazione dei prodotti
- le azioni legate alla comunicazione delle performance che i propri prodotti hanno ottenuto
- la sensibilizzazione verso l'esterno a stakeholder e clienti per diffondere la cultura della sostenibilità e dell'economia circolare.
Il progetto deve avere un costo compreso tra i 25 mila e i 250 mila euro. Incentivi, in parte a fondo perduto e in parte a finanziamento, fino all'80% dell'investimento effettuato, che sale al 90% per le imprese dell'entroterra.
I progetti potranno essere presentati sul sistema “Bandi on line” di filse.it fino al 24 novembre 2023.
I progetti dovranno essere realizzati e rendicontati entro il 31 ottobre 2024.
Fonte Regione Liguria