Legacoop Liguria raggruppa 300 imprese, con 16.000 lavoratori, 450.000 Soci, per un miliardo e seicento milioni di valore della produzione in tutti i settori produttivi. Se a questi numeri che rappresentano le sole cooperative liguri, con sede legale e iscrizione al registro imprese in Liguria, si aggiunge tutto il volume d’affari generato e redistribuito in termini di lavoro, ricchezza e servizi sul nostro territorio dalle cooperative non liguri ma aderenti a Legacoop, quei numeri quasi raddoppiano.
Un sistema economico – nato alla fine dell’800 – con l’obiettivo di tenere in equilibrio le necessità e le opportunità offerte dal mercato, i diritti delle persone (lavoratrici e lavoratori, socie-lavoratrici e soci-lavoratori) e la sostenibilità (dell’ambiente e del territorio in cui le cooperative operano). Mantenendo un modello di gestione democratico (nelle cooperative i proprietari sono i soci che eleggono in assemblea gli organi di gestione) e duraturo nel tempo (affinché l’impresa possa essere “lasciata” alle successive generazioni).
Sta funzionando? Si. Sono in corso, anche in Liguria, iniziative volte a raccontare e promuovere le “cooperative centenarie” che hanno superato i loro primi 100 anni di attività. È faticoso? Si. Per la fase di crisi che stiamo attraversando e per il controllo continuo sulla qualità delle nostre aderenti. Noi eseguiamo, a cadenza annuale per le cooperative sociali e biennale per le altre cooperative, un’attività di controllo e revisione sia dei parametri economici e finanziari, che per essere certi che le nostre associate mantengano comportamenti e criteri propri del nostro modello di impresa - peraltro rappresentato dall’articolo 45 della nostra Costituzione. Ne vale la pena? Assolutamente sì. Oggi il modello cooperativo rappresenta la forma più contemporanea del fare impresa in linea con le attuali teorie dell’economia sociale e civile, sensibile a generare un impatto durevole.
Le cooperative operano in tutti i settori dell’economia, dai servizi alla persona alla logistica, dal sociosanitario e socioassistenziale alla produzione e ai servizi. Sempre più si sviluppano e rafforzano esperienze di gestione cooperativa nel settore culturale e turistico, senza poi contare l’agricoltura, la pesca e anche alcune esperienze tra professionisti e nell’hi-tech. Come tutte le organizzazioni di rappresentanza, anche noi oggi affrontiamo varie sfide: prima fra tutte quella del lavoro. Dobbiamo aumentare i salari e adeguare i contratti. Il lavoro qualificato deve essere pagato il giusto, solo in questo modo potremo avere un welfare adeguato e servizi alle persone e dare prospettiva ai giovani per investire sul loro futuro nella nostra regione, permettendo loro di essere il cuore e la testa del rinnovamento dei luoghi e dei lavori.
Intorno al tema del lavoro c’è anche un tema di professionalità. Dal 2018 al 2022 le imprese che hanno manifestato necessità di nuovo personale inteso anche come nuove professionalità, è passata dal 9,3% al 18,9%. Spesso si tratta di specializzazioni e adattamenti di professioni annoverate tra le professioni più tradizionali, a volte si tratta di capacità nuove e attività tutte da inventare. La nostra conferenza programmatica e di organizzazione non a caso l’abbiamo chiamata “Immagina: costruiamo il futuro della cooperazione” perché le nostre cooperatrici e i nostri cooperatori immaginano ogni giorno il futuro delle loro imprese con un impegno costante per creare nuovi posti di lavoro con nuove professionalità nel contesto di modelli di sviluppo sostenibili e inclusivi.
Per questo, è per noi centrale lavorare alla divulgazione del nostro modello. Siamo impegnati in numerosi progetti con le scuole e con le università. Supportiamo processi di creazione di nuova impresa affinché sempre più nuove start up scelgano il modello cooperativo. Recentemente abbiamo lanciato l’Officina delle idee, uno spazio di ascolto, confronto e progettazione riservato alle generazioni più giovani affinché si possano avvicinare a noi trovando un contesto favorevole per generare insieme nuove opportunità di crescita collettiva.
Al centro delle nostre attività, c’è il rilancio degli ideali originari del mutualismo. L’impegno a promuovere l’orizzonte della sostenibilità, mantenendo massima attenzione sul fronte della sicurezza sul lavoro, della partecipazione alla gestione delle cooperative, di un’adeguata redistribuzione dei risultati economici. Una Legacoop più attrattiva e ospitale per le nuove generazioni e per le donne, più presente nelle periferie sociali. Una Legacoop impegnata nella sfida della promozione e dell’associazione di nuove cooperative invertendo la tendenza al declino degli ultimi due decenni, anche attraverso innovazione e digitalizzazione.
Applicare il modello cooperativo significa di per sé mettere al centro delle attività i 17 obiettivi ONU sul tema della sostenibilità. Stiamo investendo nella formazione dei nostri manager per raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2023, anche rivolgendoci ai giovani nelle scuole e nelle università.
L’economia cooperativa non produce solo profitto ma distribuisce soprattutto valore.