Con l'entrata in vigore del D.Lgs. n. 14 del 2019 (Codice della crisi d’impresa), all’imprenditore non è chiesto di evitare il rischio d’impresa, bensì di saperlo gestire e prevenire, percependo tempestivamente il momento in cui il rischio si materializza e minaccia la continuità aziendale, in modo da poter dare una risposta tempestiva allo stesso ed evitare di far precipitare le cose con evidenti danni per l'intero sistema coinvolto (creditori, dipendenti, erario, clienti, fornitori, ecc.). “Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa. Vademecum per le piccole e medie imprese” è il documento predisposto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (CNDCEC) con la Fondazione ADR commercialisti, l’Università di Firenze (con il coordinamento del professor Lorenzo Stanghellini) e la Fondazione CR Firenze. Il Documento evidenzia come per una gestione preventiva e proattiva delle difficoltà dell’impresa, in vista dell’impatto che la crisi può avere non solo sull’imprenditore, ma anche sui terzi (i dipendenti, i creditori, i clienti, lo Stato), sono intervenute recenti riforme che si muovono in due direzioni:
1) da un lato, richiedendo a tutti gli imprenditori (individuali e societari) di dotarsi di una struttura capace di rilevare tempestivamente ogni difficoltà economico-finanziaria;
2) dall’altro lato, introducendo strumenti innovativi che l’imprenditore può attivare per gestire le difficoltà, una volta rilevate, con la collaborazione di alcune o tutte le sue controparti, in primo luogo i creditori. Tali strumenti sono potenzialmente molto efficaci, anche e soprattutto quando vi si ricorre per tempo. Nello specifico, il Vademecum tratta tre argomenti: gli “assetti adeguati”, la composizione negoziata e il dialogo con i creditori finanziari.
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