È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 44 del 22 febbraio 2022 il decreto ministeriale 23 dicembre 2021, che disciplina i criteri e le modalità di erogazione del contributo a sostegno della ristorazione collettiva in attuazione dell’articolo 43-bis, comma 2, del decreto-legge n. 73 del 25 maggio 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 23 luglio 2021 (cd. decreto Sostegni Bis), al fine di mitigare gli effetti della crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, che ha colpito, tra le altre, le imprese operanti nei servizi di ristorazione collettiva.
Cos’è
Il contributo a sostegno della ristorazione collettiva è previsto dall’articolo 43-bis del decreto-legge n. 73 del 25 maggio 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 23 luglio 2021 (cd. decreto Sostegni Bis). Con una dotazione di 100 milioni di euro, l’intervento è finalizzato a mitigare gli effetti della crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, che ha duramente colpitole imprese del settore della ristorazione collettiva.
La misura è attuata nell’ambito del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19 di cui alla comunicazione della Commissione europea 2020/C 91 I/01 e successive modificazioni (cd. Temporary framework). L’efficacia della misura è, dunque, subordinata alla notifica e alla autorizzazione da parte della Commissione europea.
A chi si rivolge
L’agevolazione è riconosciuta alle imprese operanti nei servizi della ristorazione collettiva che, nell’anno 2020, hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al 15 per cento rispetto al fatturato del 2019. Ai fini della quantificazione del fatturato, rilevano i ricavi di cui all’articolo 85, comma 1, lettere a) e b), del TUIR, relativi ai periodi d’imposta 2019 e 2020.
Per le imprese costituite nel corso dell’anno 2019, la riduzione del fatturato, nella medesima misura del 15 per cento, è rapportata al periodo di attività del 2019 decorrente dalla data di costituzione e iscrizione nel Registro delle imprese, prendendo in considerazione il fatturato registrato nel predetto periodo e il fatturato registrato nel corrispondente periodo del 2020.
Per imprese operanti nei servizi della ristorazione collettiva, ai fini del presente decreto, si intendono le imprese che svolgono servizi di ristorazione definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione non occasionale di una comunità delimitata e definita, la cui attività è individuata da uno dei seguenti codici ATECO 2007:
- 56.29.10 “Mense”;
- 56.29.20 “Catering continuativo su base contrattuale”.
Ai fini dell’ammissibilità al contributo, le imprese devono, inoltre, presentare un ammontare dei ricavi nell’anno 2019 generato per almeno il 50 per cento dai corrispettivi derivanti dai predetti i contratti di ristorazione collettiva.
Agevolazione
L’agevolazione è riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto, ai sensi e nei limiti della sezione 3.1 del Quadro Temporaneo degli aiuti COVID-19, ovvero, successivamente al periodo di vigenza dello stesso, ai sensi e nel rispetto del regolamento de minimis.
L’ammontare del contributo è determinato sulla base di una procedura di ripartizione delle risorse che tiene conto anche del costo del lavoro, considerando, in particolare, il numero di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro in essere alla data del 31 dicembre 2019. Sono, a tal fine, presi in considerazione i lavoratori con contratto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, come risultanti dall’ultima dichiarazione retributiva e contributiva dell’impresa alla data del 31 dicembre 2019.
Scaduto il termine per la presentazione delle istanze di accesso al contributo, le risorse finanziarie sono ripartite tra le imprese richiedenti in possesso dei requisiti, con le seguenti modalità:
- in ugual misura tra tutte le imprese richiedenti e ammissibili fino al raggiungimento di un importo del contributo di euro 10.000,00;
- le risorse finanziarie che residuano dall’assegnazione di cui alla precedente lettera a) sono ripartite tra tutte le imprese richiedenti ammissibili in funzione del rapporto tra il numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa e la somma del numero di lavoratori dipendenti di tutte le imprese richiedenti ammissibili.
Come funziona
Il contributo sarà erogato da parte dell’Agenzia delle entrate.
Ai fini dell’accesso all’agevolazione, le imprese in possesso dei requisiti presentano alla stessa Agenzia un’apposita istanza, esclusivamente in via telematica.
Le modalità di effettuazione dell’istanza, il suo contenuto informativo, i termini di presentazione della stessa e ogni altro elemento necessario all’attuazione del presente intervento sono definiti con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate.