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La rivista online di Legacoop Liguria
Ed. Novembre 2020

L'efficace attuazione del modello organizzativo 231

Per poter invocare l'esonero dalla responsabilità amministrativa da reato, l'ente deve dimostrare che il modello organizzativo 231, oltre che adottato, è stato anche efficacemente attuato.

L'art. 6, c. 1, lett. a) D.Lgs. 231/2001 non lascia molti dubbi: “l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi”. La scriminante per l'esonero dalla responsabilità amministrativa da illecito non è la semplice adozione del modello, quanto la sua efficace attuazione: sono diversi i casi in cui, pur in presenza del modello 231, l'ente è stato comunque sanzionato perché tale modello è stato giudicato inefficace ai fini della prevenzione dei reati oggetto del giudizio.
I principali elementi da considerare ai fini dell'efficace attuazione del modello sono:
• l'affidamento a un organismo dell'ente, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, del compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza del modello, nonché di curarne l'aggiornamento (Organismo di vigilanza - OdV). In tal senso, è necessario prestare attenzione alle competenze professionali richieste per svolgere la funzione affidata; è consigliabile orientarsi verso la multidisciplinarietà delle competenze;
• identificazione di processi gestionali in cui le attività svolte sono state valutate come “sensibili, ossia attività più esposte al rischio di illeciti;
• adozione di procedure e protocolli operativi finalizzati a vincolare le condotte di tutti i componenti dell'organizzazione, soprattutto per quanto riguarda le attività di cui sopra. Nella definizione delle procedure e dei protocolli va tenuto conto delle figure aziendali cui sono destinati, in termini di funzioni, compiti e mansioni (devono essere specifici e non generici);
costante attività di vigilanza dell'organismo deputato, con relativa verbalizzazione delle attività svolte: i verbali vanno conservati cronologicamente e con cura. Qualora l'OdV rilevi la mancata osservanza delle procedure e dei protocolli previsti dal modello, è tenuto a verbalizzarlo e segnalarlo ai preposti organi aziendali;
istituzione di flussi informativi costanti e canali di comunicazione, questi ultimi diretti e riservati, nei confronti dell'OdV, nonché canali di comunicazione per le eventuali segnalazioni di cui alla relativa disciplina (whisthleblowing).
Le Linee guida Anac n. 6/2016, ai sensi dell'art. 80 (Motivi di esclusione) del Codice dei contratti pubblici, prevedono che l'operatore economico è ammesso a provare di aver adottato misure sufficienti a dimostrare l'integrità e affidabilità nell'esecuzione del contratto oggetto di affidamento, nonostante l'esistenza di un pertinente motivo di esclusione dalla gara. Tra le misure di self-cleaning, definizione delle Linee Guida, rientra anche l'adozione ed efficace attuazione di un modello organizzativo avente le caratteristiche di cui sopra.
Anche la magistratura si è da ultimo orientata a valutare positivamente i modelli organizzativi 231 efficacemente attuati. In merito è possibile citare l'archiviazione del procedimento penale disposto dalla Procura della Repubblica di Como nei confronti di una società, i cui rappresentanti si erano resi responsabili del reato di corruzione di funzionari dell'Amministrazione Finanziaria (n. 603/2019 R.G. notizie di reato). I Giudici, oltre ad aver sottolineato la correttezza dello specifico operato dell'OdV, hanno evidenziato che: “la società è dotata di un idoneo ed efficace modello ai sensi del D.Lgs. 231/2001 che, nella parte speciale, prevede specifiche prassi, procedure e protocolli operativi con riferimento ai reati contro la pubblica amministrazione, che – in particolare – stigmatizzano l'elargizione di promesse di denaro, beni o altre utilità di qualsiasi genere ad esponenti della Pubblica Amministrazione e/o soggetti terzi da questi indicati o che abbiano con questi rapporti diretti o indiretti di qualsiasi natura e/o vincoli di parentela o affinità”.