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Ed. Maggio 2022

Assegno unico: maggiorazione anche per genitori percettori di Naspi

L’assegno unico con maggiorazione per genitori lavoratori spetta anche a chi prende la Naspi. È questo il chiarimento fornito dall’INPS nel messaggio n. 1714 del 20 aprile 2022. Anche chi percepisce l’indennità di disoccupazione, quindi, ha diritto all’aumento di 30€ disciplinato dalla legge. Ricapitolando, quindi, l’incremento dell’importo spetta alle seguenti categorie:

  • Genitori con redditi da lavoro

La condizione si intende soddisfatta se i genitori percepiscono al momento della domanda dell’AUU e per un periodo prevalente nel corso dell’anno:

  1. redditi da lavoro dipendente o assimilati (anche di natura stagionale);
  2. redditi da pensione;
  3. redditi da lavoro autonomo o d’impresa;
  4. redditi agrari 
  • Genitori percettori di Naspi e Dis-Coll al momento della domanda di AUU e per un periodo prevalente nel corso dell’anno;
  • genitori che lavorano all’estero con residenza fiscale in Italia.

L’Inps ha spiegato anche come viene applicata la misura in caso di: famiglie numerose, genitori separati e figli maggiorenni.

Famiglie numerose

L’AUU prevede maggiorazioni in funzione della numerosità del nucleo familiare. Per ciascun figlio successivo al secondo spetta un incremento di 85 euro mensili che si riduce a 15 euro se l’ISEE è pari o superiore a 40.000€. E se nel nucleo ci sono quattro o più figli c’è una ulteriore maggiorazione forfettaria di 100€ mensili per nucleo. Nelle famiglie in cui sono presenti figli con genitori diversi, le maggiorazioni citate spettano solo ai soggetti per i quali è accertato il rapporto di genitorialità con i figli (ad esempio, se in un nucleo composto da 4 figli e i 2 genitori facenti parte del nucleo ISEE hanno in comune solo 3 di essi, la maggiorazione spetta al 100% solo al genitore di tutti e 4 figli presenti nel nucleo).

Genitori separati

In caso di genitori separati, l’AUU spetta in pari misura, a meno che i genitori non stabiliscano di attribuirlo interamente ad uno dei due. Ma c’è un’eccezione. In caso di esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale stabilito dal giudice o per accordo tra le parti in sede di separazione o divorzio, l’assegno deve essere erogato al 100% al genitore che ha in via esclusiva la responsabilità genitoriale; stessa cosa se il giudice ha disposto che un solo genitore usufruisca dei contributi pubblici.

Figli maggiorenni

Qualora un figlio maggiorenne (sino ai 21 anni) convivente svolga attività lavorativa, fa sempre parte del nucleo familiare ai fini ISEE purché il suo reddito annuo complessivo lordo sia inferiore agli 8.000€ nell’anno in cui presenta la domanda di AUU. Se non è convivente, può essere comunque “attratto” nel nucleo familiare qualora abbia un’età inferiore a 26 anni, sia a carico dei genitori ai fini IRPEF e non sia, a sua volta, coniugato e/o abbia figli propri. Ai fini dell’AUU, il carico per i figli maggiorenni di età non superiore a 21 anni, “attratti” nel nucleo dei genitori, è verificato se congiuntamente: nel secondo anno solare antecedente, il reddito complessivo lordo non è superiore alla soglia di euro 4.000; se nell’anno di riferimento dell’AUU, il reddito complessivo lordo presunto non supera l’importo pari a euro 8.000.