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La rivista online di Legacoop Liguria
Ed. Giugno 2016

La legge delega sul Terzo Settore

 

Legacoopsociali ha espresso soddisfazione per l’approvazione definitiva della Legge Delega per la Riforma del Terzo Settore. “Il percorso non è stato breve, ma il testo cui si è infine giunti è certamente più equilibrato rispetto al punto di partenza”, ha dichiarato Paola Menetti – presidente nazionale Legacoopsociali. La legge prevede tra l’altro una definizione inequivoca dell’Impresa Sociale come soggetto di Terzo settore . “Questo è un aspetto per noi particolarmente positivo, ed un approdo cui l’esperienza concreta della cooperazione sociale italiana ha dato un contributo sostanziale”, aggiunge Menetti.

“È importante ora che, a partire dai decreti attuativi, si persegua in concreto e con coerenza l’obiettivo che ha ispirato la legge: sostenere l’impegno e l’autorganizzazione dei cittadini, in ambito sociale, civile ed economico come elemento strutturale per una prospettiva di sviluppo sostenibile del Paese, in cui possano crescere insieme l’economia, le comunità e le persone”.

 

Come chiarito all’art.1 della Legge delega “per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.”

 

In coerenza con tale definizione, non si considerano appartenenti al terzo settore: “le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche.”

 

Pertanto, l’art. 2 prevede la revisione della "disciplina del titolo II del libro primo del codice civile in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, riconosciute come persone giuridiche o non riconosciute.”

 

I decreti delegati, da emanarsi entro dodici mesi, tra l’altro, dovranno introdurre una serie di cambiamenti da introdurre per garantire maggiore trasparenza come:

  • la pubblicazione del bilancio sul sito,
  • la riforma della disciplina della responsabilità limitata degli enti riconosciuti come persone giuridiche e della responsabilità degli amministratori;
  • l'assicurazione del rispetto dei diritti degli associati (diritti di informazione, partecipazione e impugnazione degli atti deliberativi) e del rispetto delle prerogative dell’assemblea (prevedendo limiti alla raccolta delle deleghe).

 

L’art. 4 della Legge Delega prevede il riordino e la revisione della disciplina relativa agli enti tramite la redazione di un codice unico del Terzo settore contenente anche la disciplina tributaria.

 

Si introduce inoltre un Registro unico nazionale del Terzo settore, suddiviso in specifiche sezioni, da istituire presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; con iscrizione obbligatoria per gli enti che si avvalgono di finanziamenti pubblici, di pubbliche sottoscrizioni, di fondi europei o che esercitano attività in regime di convenzione/accreditamento con enti pubblici.

 

La Legge Delega prevede anche l’obbligo di revisionare il servizio civile nazionale per la difesa non armata della patria e la promozione dei valori fondativi della Repubblica. In generale sarà introdotto un meccanismo con cui i giovani italiani e stranieri regolarmente soggiornanti, di età compresa tra 18 e 28 anni, possono essere ammessi al servizio civile universale con bando pubblico.

 

A questo link il testo della legge delega, che è in attesa di essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.