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La rivista online di Legacoop Liguria
Ed. Luglio 2017

La giornata internazionale della cooperazione

Nel 1894 il VI Congresso di Milano della Lega Italiana delle Cooperative propose, su iniziativa di Luigi Luzzatti, la celebrazione di un Giorno annuale della Cooperazione. L’idea fu poi adottata a livello internazionale trenta anni dopo, nel 1923, quando l’ICA dichiarò che il primo sabato di luglio sarebbe stato il Giorno Internazionale delle Cooperative. Il movimento cooperativo italiano, assediato dal fascismo, non fece tuttavia in tempo a celebrare la prima Giornata, che si tenne in Italia per la prima volta nel luglio 1946. Proponiamo qui l’intervento del repubblicano ravennate Oscar Spinelli, autore di svariati testi sul mutualismo e la cooperazione italiana ed europea, nel 1946 era vicepresidente nazionale della Lega delle Cooperative [S.T.].   

 

«Gli ascoltatori sanno certamente che la cooperazione è un fatto internazionale. Nata poco più di cento anni fa, ad iniziativa di pochi tessitori della cittadina inglese di Rochdale essa si è diffusa rapidamente, e quasi contemporaneamente, in tutto il mondo. Allo stato delle cose si può dire che nessuna branca di attività sia estranea al fatto cooperativo o possa ritenersi ad esso inaccessibile, ove le iniziative si manifestino colla necessaria serietà e preparazione.

 

La cooperazione è l’unione degli individui per un bene comune. Se nessuno dei soci ha la possibilità di aprire uno spaccio, o solo di approvvigionarsi in forma diretta, tutti i soci possono invece giungere a ciò; se gli stessi soci non possono costruire da soli una casa, una strada, un ponte, la cooperativa – che è l’unione dei lavoratori – può farlo.

 

Estendete questo concetto all’area economica di un paese, e avrete fatto cadere molti egoismi e avvicinato il giorno nel quale tutti saranno uguali non solo davanti alla legge, ma davanti alle insopprimibili necessità della vita. Unite lo sforzo degli italiani a quello dei francesi, degli inglesi, degli svizzeri, degli americani, degli slavi, dei cinesi, degli indiani, degli australiani, dei neozelandesi, e avrete costruito una potenza internazionale, aliena da propositi bellicosi, orientata verso il bene, decisa a realizzare, nelle forme democratiche, un ordinamento capace di dare all’uomo giustizia e libertà.

 

Poiché quello che si deve avere presente, a spiegazione del prodigioso affermarsi della cooperazione, è che essa trova i presupposti ideali nel principio di mutualità, principio essenzialmente democratico ed umano. Per averne idea, basta rifarsi alle regole della prima cooperativa fondata dai tessitori di Rochdale; è sufficiente considerare la specie dei precursori e apostoli, da Owen a Fourier, da Mazzini a Proudhon, da Pisacane a Lassalle, da Vandervelde a Jaurès.

 

La cooperazione è il segreto della società che avanza: lo ricordiamo agli Italiani anche ai fini della ricostruzione morale e materiale della loro Patria».

 

Oscar Spinelli, Radioconversazione, «La Cooperazione Italiana», 6 luglio 1946.